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Il segmento testuale Radio Milano Libertà è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 23Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 720

Brano: [...]tinte tra loro. Furono fatte molte congetture su dove fossero situate le stazioni trasmittenti. I giornali fascisti dell’epoca scrissero che si trattava sempre di « Radio Londra » e di « Radio Mosca »; altri opinavano che le emittenti si trovassero nel meridione della Francia e altri ancora sulle Alpi Giulie o addirittura in Slovenia, tanto che indicavano Tito come il loro principale organizzatore. Tra le tante ipotesi non mancarono quelle che « Radio Milano Libertà » trasmettesse dalle Alpi o da impianti mobili spostantisi da una regione all’altra del Paese.

In realtà nessuno fu mai in grado di conoscere l’ubicazione delle emittenti. È certo che « Radio Milano Libertà » doveva trovarsi assai vicina all’Italia, forse anche nel cuore dello stesso territorio nazionale, ma più di questo non si sa: è uno dei segreti del P.C.I., destinato forse a restare per sempre tale, dopo la scomparsa di Togliatti che certo ne era il maggiore conoscitore.

« Radio Milano Libertà » non va confusa con la nota trasmissione Discorsi agli italiani (v.) che Togliatti, sotto lo pseudonimo di Mario Correnti, faceva il martedì, il venerdì e la domenica di ogni settimana alle ore 20,20 e sulla lunghezza d’onda 33,67.

« Radio Milano Libertà » ebbe inizio nel luglio 1941 con una sola trasmissione quotidiana e terminò il

7.6.1944, all’indomani della liberazione di Roma, quando ormai da tempo trasmetteva tre e anche quattro volte al giorno.

Redattore capo di « Radio Milano Libertà » dall’inizio fino al maggio 1943 fu Edoardo D’Onofrio, sostituito poi da Giulio Cerreti (Allard). Paimiro Togliatti, oltre a essere l’ispiratore dell’iniziativa, vi collaborava assiduamente. Tra i redattori di « Radio Milano Libertà » si ricordano Andrea Marabini, Rita Montagnana, Elena Robotti, Vincenzo Bianco, Enrico Farina, Aldo Vercellino, Lauretta Allard, Orazio Marchi, Lolita Bertone e Andrea Curato.

La tematica di « Radio Milano Libertà », ricca e politicamente aperta a tutti, si rivolgeva in particolare al quadro dirigente antifascista e agli attivisti, mentre il « Fantasma radiofonico » era una trasmissione di massa, rivolta ad amici e ad av

versari con parole d’ordine concise e incisive.

Le notizie di attualità, le informazioni, i consigli e le direttive d’azione vennero trasmessi da questa emittente con un lavoro duro e faticoso per circa tre anni. Essa fu uno degli strumenti del Centro ideologico del P.C.I., organizzato e diretto da Paimiro Togliatti con Ruggero Grieco, Edoardo D’Onofrio, Giulio Cerreti e Luigi Am[...]

[...]av

versari con parole d’ordine concise e incisive.

Le notizie di attualità, le informazioni, i consigli e le direttive d’azione vennero trasmessi da questa emittente con un lavoro duro e faticoso per circa tre anni. Essa fu uno degli strumenti del Centro ideologico del P.C.I., organizzato e diretto da Paimiro Togliatti con Ruggero Grieco, Edoardo D’Onofrio, Giulio Cerreti e Luigi Amadesi quali componenti.

La principale trasmissione di « Radio Milano Libertà » era quella delle ore 23,50 e iniziava ogni volta con un comunicato che era stato dettato personalmente da Togliatti. Esso diceva: « Italiani, italiani! Ascoltate! Qui parla Radio Milano Libertà. Parla il popolo italiano libero! Milano Libertà è la voce degli italiani che lottano per spezzare il giogo del fascismo e liberare l’Italia dal vassallaggio e dalla barbarie hitleriana. Milano Libertà è la radio di tutti gli italiani. È dei democratici e dei cattolici, dei socialisti e dei comunisti, di tutti i veri italiani. Essa parla anche a nome di quei fascisti che non ne possono più delle menzogne e delle spacconate di Mussolini, che capiscono che quest’uomo funesto li ha ingannati e li porta alla rovina.

Milano Libertà consiglia, incita alla lotta. Il suo nome è un simbolo e un pro[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 11

Brano: [...] all’U.R.S.S. (22.6.1941) queste trasmissioni erano ispirate a una rigorosa « posizione neutrale nel conflitto tra le potenze imperialistiche », sotto la guida di Paimiro Togliatti (v.) che dirigeva e coordinava al tempo stesso gran parte delle emissioni di Libera Jugoslavia, di Espaha indipendiente, di Romania libera, nonché i servizi radiofonici francesi, tedeschi e cecoslovacchi. Dopo l’attacco tedesco all'Unione Sovietica, venne ripristinata Radio Milano Libertà (v.) che, in un primo tempo, trasmise dalla sede stessa del Comintern. Ne fu redattore capo Edoardo D'Onofrio, sostituito nel maggio 1943 da Giulio Cerreti. A questa emittente collaborarono Vincenzo Bianco, Andrea Marabini, Rita Montagnana, Orazio Marchi e altri componenti della emigrazione politica italiana in U.R.S.S..

Le trasmissioni di Radio Milano Libertà si differenziavano da quelle di Radio Mosca per la immediata adesione alla situazione italiana, di cui commentavano giorno per giorno gli avvenimenti. In tal modo la finzione che faceva apparire Radio Milano Libertà come un’emittente italiana clandestina sembrava pienamente riuscita.

Nel corso del 1942 Radio Mosca e Radio Milano Libertà sostennero la prospettiva della pace separata e dell'isolamento di Mussolini (v. Discorsi agli italiani). Dagli inizi del

1943 l'appello all'insurrezione armata contro il fascismo e poi alla lotta partigiana contro gli occupanti tedeschi divennero il motivo centrale deH'emittente clandestina dei comunisti italiani. Ciò durò fino al gennaio 1944, quando con il rientro di Togliatti in Italia furono sospese le trasmissioni.

L'ascolto di Radio Mosca e di Radio Milano Libertà fu in Italia di gran lunga inferiore a quello di Radio Londra (v.), sia perché la maggioranza del pubblico preferiva [...]

[...]la prospettiva della pace separata e dell'isolamento di Mussolini (v. Discorsi agli italiani). Dagli inizi del

1943 l'appello all'insurrezione armata contro il fascismo e poi alla lotta partigiana contro gli occupanti tedeschi divennero il motivo centrale deH'emittente clandestina dei comunisti italiani. Ciò durò fino al gennaio 1944, quando con il rientro di Togliatti in Italia furono sospese le trasmissioni.

L'ascolto di Radio Mosca e di Radio Milano Libertà fu in Italia di gran lunga inferiore a quello di Radio Londra (v.), sia perché la maggioranza del pubblico preferiva l'emittente inglese sia per il maggior numero di trasmissioni e le migliori possibilità di ascolto.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 86

Brano: Antifascismo all’estero

stero, si vedano le voci: Comitati Proletari Antifascisti; Concentrazione Antifascista; L.I.D.U., in Francia e nel Belgio; Alleanza Garibaldi; Mazzini Society, negli Stati Uniti; Colonie Libere, in Svizzera. Altrettanto dicasi per i più importanti giornali e periodici e per i servizi di trasmissioni radio (Radio Mosca, Radio Milano Libertà, Radio Londra).

Bibliografia: A. Garosci, Storia dei fuorusciti, Bari, 1953; G. Salvemini, Mussolini diplomatico, Bari, 1952; Fascismo e antifascismo, Milano, 1962; L. Salvatorelli e G, Mira, Storia d’Italia nel periodo fascista, Torino, 1956; Lo Stato Operaio, rivista, Parigi, 192739.

Antifascismo giovanile e studentesco

Alle generazioni che si affacciavano alla politica alla vigilia della guerra d’Etiopia, l’Italia appariva un paese ordinato e soddisfatto. Capi di Stato venivano in visita ufficiale a Roma e Mussolini sedeva nelle conferenze internazionali con aria di arbitro. All'i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 274

Brano: [...]stretto a espatriare, riferirà su questa lotta al IV Congresso del P.C. d’I. a Colonia (1931) e l’esperienza verrà additata come esempio per tutto il partito.

Molti furono i volontari valdelsani accorsi a combattere in difesa della repubblica spagnola nel 1936. Fra questi si ricordano: lo stesso Marchi, prima commissario politico di battaglione e poi, ferito, direttore di una scuola di allievi ufficiali, che ritroveremo infine ai microfoni di Radio Milano Libertà (v.) durante la Seconda guerra mondiale; Arturo Lelli, di Castelfiorentino, che morirà in Spagna dopo essere stato tra i comandanti delle Brigate Internazionali; il colligiano Leo Franci. Quest'ultimo, figura emblematica dell'antifascismo valdelsano, già torturato dai fascisti con 17 pugnalate durante un primo arresto subito nel 1925 e arrestato di nuovo nel 1932 sotto l’accusa di aver fornito al Marchi i documenti falsi per l’espatrio, nella primavera del 1937 cadde pugnalato dai franchisti che lo avevano catturato in un’imboscata durante la difesa di Madrid.

La guerra di Spagna, sia con [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 374

Brano: [...] Giacobbe. Così, poco dopo la scarcerazione della moglie, Giacobbe espatriò clandestinamente, dalla Corsica raggiunse Parigi e da qui, in pochi giorni, arrivò ad AU bacete: nell'ultima fase della guerra comanderà una batteria di artiglieria intitolata a Carlo Rosselli, nel frattempo assassinato dai fascisti in Francia.

In Spagna accorse anche Velio Spano: incaricato della propaganda verso l’Italia de* Radio Barcellona e poi dalla seguitissima Radio Milano Libertà, giunse infine al fronte, dove combattè sullo Jarama. Da Radio Barcellona parlò anche Pietro Golosio (n. a Mamoiada nel 1904).

Da entrambe le parti, i caduti sardi nella guerra di Spagna furono relativamente più numerosi rispetto alla media nazionale: sul fronte franchista la Sardegna ebbe ben 219 caduti (149 nell’esercito e 70 nella milizia), mentre sul fronte repubblicano furono circa 20 i sardi caduti sui 600 italiani che, complessivamente, diedero la vita per la libertà della Spagna. (In Africa Orientale i caduti sardi erano stati soltanto 94).

Gli anni del “consenso" e la Seconda g[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 12

Brano: [...]te. Assai significativa fu inoltre l’esperienza di Radio Libertà (v.), ottimo esempio di emittente radiofonica locale rivolta alla popolazione della Valsesia durante l’occupazione tedesca.

Bibliografia: F. Monteleone, La radio italiana nel periodo fascista, Venezia 1976; A. Papa, Storia politica della radio in Italia, Napoli 1978; A. Monticone, Il fascismo al microfono, Roma 1978; Piccialuti Caprioli, Radio Londra, Bari 1979; P. Togliatti, Da Radio Milano Libertà, Roma 1974; G. Quondamatteo, E’ passato il tedesco: trasmissioni radio della 8a Armata, Presentazione di I. Bedeschi, “Storie e Storia”, n. 4, Ott. 1980.

S.C.B.

Radio Libertà

Radio trasmittente della Resistenza biellese durante la Guerra di liberazione. Ricavata da un impianto prelevato da un aereo, dopo mesi di prove Radio Libertà mise in onda la prima trasmissione il 14.12.1944, da una abitazione sita in località Tabbia del comune di Callabiana (Vercelli). Forzatamente interrotte a causa di un rastrellamento dal 12 gennaio al 20.2.1945, le trasmissioni vennero riprese da tale data.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 719

Brano: [...]o in Italia la parola di chi combatteva contro i franchisti e i loro alleati nazisti e fascisti. Fu appunto seguendo tale esempio che durante la successiva guerra mondiale, precisamente dalla seconda metà del 1941, il Partito comunista italiano riuscì a organizzare due potenti emissioni radiofoniche che contribuirono a sviluppare quella linea politica antifascista unitaria che poi divenne propria di tutta la Resistenza.

Si trattava appunto di Radio Milano Libertà e della cosiddetta Voce della verità, quest'ultima resa famosa dalla stessa propaganda fascista dell’epoca come « spettro » o « fantasma » radiofonico, in quanto riusciva misteriosamente a inserirsi

Prigionieri tedeschi sorvegliati da patrioti (Milano, 28.4.1945)

719


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Radio Milano Libertà, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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